martedì 18 agosto 2015

Due piccioni e due gatti

Important notice: From today I will write the contents of this blog in Italian, because for me it is much more rapid, immediate and natual. In any case, if you want to read it in your language, you can see that below there is a translator and you can use it, even though the result will not be perfect.
 

<Look, a translator!


Thank you!
 
Caro diario, ieri sera, mentre giocavamo tranquillamente con Lily e Vitali in campagna, la sigmora Sgambetterra (complice delle nostre avventure animaliste e persona che ci ha regalato i gatti) ci ha chiamate al telefono per una nuova “emergenza”: due pulli (seppur cresciutelli) di colombo comune, che lei aveva trovato e che non ci avrebbe portato di persona, poiché dovevamo andare a ritirarli a Varapodio. Ogni sfida è raccolta! Abbiamo accettato.
E così siamo andati a prenderli e abbiamo girato per un po' prima di trovare la villetta giusta e l'abbiamo trovata solo in virtù del fatto che c'era un uomo sulla soglia che imitava un uccello sbattendo le braccia.
Comunque, abbiamo preso questi due... ehm... graziosi uccellini.
Con il becco enorme.
E con le piume da simil-adulto tempestate di quelli che mia sorella chiama “capelli”, ovvero il piumaggio da pulcini.
E con la voce pigolante.
E quindi forse non troppo graziosi.
Li abbiamo chiamati Piri e Piro (per via dei loro versi). Piri è quello con meno capelli.


Per trasportarli abbiamo usato la gabbietta che usiamo sempre, l'ormai sempiterna, vetustissima, scassata gabbia che un tempo contenne un canarino e che ora non lo contiene più, e per la prima notte sono rimasti a casa da noi.
Nessuno mi aveva detto quanta cacca fa un piccione. Nessuno. La mole degli escrementi prodotti da un colombo è assolutamente sproporzionato alla sua taglia.
Comunque, i piccoli vengono tenuti in gabbia quando non ci siamo e durante la notte e lasciati liberi di camminare (anche se camminano molto poco) quando noi ci siamo.
Ma veniamo al punto: perchè questo post è nel diario dei gatti?
Per via della... convivenza fra mici e volatili. Che sembra una cosa impossibile, ma è andata più o meno così:
Lily: Che so' sti cosi grossi?
Vitali: Tocchiamoli un attimo...
Lily: Non sembrano pericolosi...
*I colombi si gonfiano*
Lily: Meglio se non li disturbiamo.
Vitali: Ti do ragione, stimata sorella.
E quindi, a parte un po' di ragionevole curiosità, questo è quello che mi è capitato di vedere: due giovani gatti e due giovani colombi che condividono un prato. Non solo, ma Lily si è mangiata la maggior parte del mais che serviva per imbeccare i due piccioni.
Bella roba. Questa ancora non mi era capitata.



I gatti, fra l'altro, si sono inizialmente dimostrati gelosissimi, poiché quando davamo tante attenzioni ai colombi (dovevamo dargli da mangiare e non possiamo farlo guardando dall'altro lato), i mici venivano a strusciarsi contro le nostre gambe (Lily mi ha anche dato un'artigliata ad una caviglia, quella miserabile!) e a guardarci con i loro grandi e limpidi occhioni verdeazzurri. Gelosi! Invidiosi delle cure che rivolgevamo a due stupidi uccelli! Non ho potuto fare a meno di ridere per questa cosa.
Non si capisce mai che cosa vuole un colombo, sta lì, ti guarda, al massimo ti sale su un piede.
Un gatto non è espressivo quanto un cane (conosco anche un sacco di umani che non sono espressivi quanto un cane), ma al confronto di un colombo sono dei grandi oratori, degli Stephen King del mondo animale (si capisce che amo Stephen King?).
Però sono belli, i colombi...

Nessun commento:

Posta un commento